LA MIA STORIA

 

Vuoi sapere il perché di questa musica e da dove viene il nome GILVIAN?

In realtà non si tratta di una band, è un progetto solista, ma partiamo dall’inizio.

 

Sono cresciuto in Puglia, nato il 20 dicembre 1974.

Profondamente attratto dalla musica fin da piccolo, ma altrettanto presto indifferente  al  panorama musicale italiano.

Da ragazzino, negli anni 80, mi innamorai dei Duran Duran: amavo le loro canzoni, amavo il modo in cui l’inglese suonava come fosse esso stesso musica a sua volta, amavo il loro stile, la loro freschezza, le loro melodie ricche e seducenti.

Arrivato ai 12-13 anni amavo gran parte del synth pop che girava all’epoca: molti buoni artisti, un sacco di musica diversa e qualche volta stramba che salta fuori di continuo, ne cito alcuni nella pagina “Inspirations” di questo sito.

In quel periodo conobbi anche i Japan e David Sylvian, dato che il tastierista dei Duran Duran, Nick Rhodes, era un suo grande ammiratore e praticamente il suo sosia vivente: mi appassionai a questi pezzi assurdi, probabilmente uno dei massimi esempi di personalità, talento e coraggio nella musica pop, e tutto questo ha decisamente lasciato un segno nella mia personale concezione della musica.

Gran parte del mio tempo libero lo passavo ad ascoltare gli album dei Japan seduto davanti al mio stereo o a cercare roba del genere in radio per poterla registrare (ah le cassette! Il glorioso inizio della pirateria!!).

Più tardi, durante le scuole superiori in cui studiavo lingue, presi più confidenza con la musica suonata con la chitarra e presto mi appassionai ai Pink Floyd.

In quel periodo un amico mi consigliò di prendere lezioni di chitarra.

E lo feci.

E così il mio amore per i Pink Floyd, adesso con una speciale attenzioni per il supremo talento di David Gilmour, si ampliò indefinitamente.

 

Ci sono già in campo tutti gli elementi per spiegare il nome GILVIAN, ma comunque…

 

Arrivarono gli anni 90 e portarono uno degli tsunami musicali più incredibili che io abbia visto: il Seattle Sound.

Generò un terremoto nella mia vita in molti ambiti: avevo circa 18 anni all’epoca, e fui sopraffatto da questa musica nuova, sincera, oscura e potente che arrivava con la frequenza di circa un grande album al mese. Ed all’epoca non esisteva internet per recuperare tutto quello materiale, perciò passavamo il tempo ad ascoltare i pezzi, cercare notizie ed informazioni su ogni nuova uscita, comprare cd e tirare giù ad orecchio i giri di chitarra.

Che epoca eccitante e meravigliosa per la musica!

Anche i Tool uscirono in quel periodo, e presto si rivelarono essere quegli alieni della musica che di fatto sono, diventando inoltre per me un’ispirazione costante, come d’altronde per molti altri.

Ho successivamente frequentato l’Università dove ho preso una laurea in Filosofia, la mia altra grande passione oltre la musica.

Poi ho passato alcuni anni a girare cercando la mia indipendenza ed un contesto sociale migliore di quello da cui venivo.

Ho avuto diverse band, ma di solito si scioglievano non appena cominciavamo ad avere del buon materiale, per cui negli ultimi anni ho voluto dare un taglio a tutta la frustrazione del restare da solo con della buona musica non terminata ed ho dato il via al mio progetto solista. I Sophia tempo fà intitolarono un loro album “Technology won’t save us”, il che può essere vero in senso generale, ma la tecnologia ha certamente salvato me dal lasciare la mia musica nelle mani di persone senza volontà e dal gettare nel cesso ogni volta tutti i miei sforzi: nasce così GILVIAN, come un necessario tuffo nell’elettronica mischiata però a chitarre potenti e completata dalla mia voce e dalle mie melodie su ogni brano.

 

Allora, da dove viene il nome GILVIAN?

Per scegliere il nome di questo progetto ho pensato a cosa mi ha dato le basi principali all’inizio della mia vita nella musica, ed a cosa maggiormente mi ha ispirato, i dati essenziali della mia storia: ho perciò tirato fuori una crasi da David GILmour, il motivo per cui ho iniziato a suonare la chitarra, e da David SylVIAN, il primo vero poeta della musica che io abbia incontrato, divertito inoltre dalla fortuita ma intrigante coincidenza del fatto che entrambe queste figure da me scelte si chiamino David, a rafforzare questo senso di unità di cose diverse che caratterizza simbolicamente quello che faccio.

Eccolo qua allora: GIL-VIAN!